Prestigio 2024, Giuseppe Ramon Rinaldi: «Non facevo sport, oggi sono un Prestigioso. La bicicletta è una cura»

Rinaldi
Giuseppe Ramon Rinaldi "premiato" dopo l'arrivo della Sportful Dolomiti Race
Tempo di lettura: 5 minuti

Nato a Bergamo, classe 1969, nella vita di tutti i giorni Giuseppe Ramon Rinaldi è un agente di commercio, sposato, con quattro figli. Domenica 16 giugno, varcando il traguardo di Feltre della Gran Fondo Sportful Dolomiti Race in sella alla sua bici, Rinaldi ha concluso la sua sesta Gran Fondo della stagione appratente al Prestigio di Cicloturismo, conquistando così il titolo di “Prestigioso” 2024.

Ramon, però, non nasce ciclista. Anzi il suo avvicinamento al mondo della bici arriva solo in età adulta: «Io fino a quarant’anni non ho mai fatto sport. Un giorno, di punto in bianco, mi sono detto che era il caso di iniziare. In molti mi dicevano che, soprattutto in ottica di preservare la salute, era importante trovare un hobby oltre il lavoro. Iniziare a dedicarmi a uno sport, quindi, mi avrebbe permesso di migliorare la salute fisica e mentale. Così decido di riprendere una mia vecchia idea: la bicicletta».

«La prima bici me la regalò mio nonno a sei anni – racconta con un minimo di commozione – Era una Bianchi, non ricordo il modello, ma era tutta azzurra. Purtroppo da piccolo quella passione non decollò. Una quindicina di anni fa, però, mi sono convinto e ho ripreso a pedalare. La prima Gran Fondo a cui ho preso parte è quella di Desenzano, vicino casa. La seconda a New York, una mezza pazzia, ma quell’esperienza mi ha dato la giusta motivazione per continuare».

Rinaldi
Giuseppe Ramon Rinaldi alla “corsa di casa” la Gran Fondo Desenzano

Il 55enne bergamasco ama andare in bici perché lo vede come una valvola di sfogo e un modo per evadere dalla noia del quotidiano: «Nel corso degli anni ho aumentato in modo graduale il tempo passato in bici, migliorando tanto la resistenza. L’obiettivo non era quello di provare a competere, quanto di iniziare a viaggiare in bici. Io sono una persona molto curiosa e questo sport mi ha dato l’occasione di visitare luoghi nuovi e scoprire tanti posti stupendi, che stando a casa mi perderei. Dico sempre che la bicicletta è il miglior strumento per curare cuore e mente».

In questi 15 anni Ramon ha corso tutte le principali Gran Fondo del calendario italiano, ma ce ne sono due che più di tutte lo hanno conquistato: «Desenzano, probabilmente perché è stata la prima, è quella che più mi ha sorpreso. Non sapevo bene cosa aspettarmi e la mia prima partecipazione la ricordo come fosse ieri. Anche quella di New York è stata indubbiamente un’esperienza unica e che voglio assolutamente rifare prima o poi. Ma i due eventi che nel complesso più mi ha preso sono la Maratona delle Dolomiti e la Nove Colli. L’atmosfera, il clima e la giornata di festa sono tutti aspetti che ovviamente anche nelle altre manifestazioni si respirano, ma non a quelli livelli. La parata di stelle, di biciclette, di gente e di famiglie presenti all’evento è impressionante e rende tutti felice ed entusiasti di partecipare».

Quest’anno alla Nove Colli era infatti presente tutta la famiglia Rinaldi al completo: «Io vado pazzo per questa corsa e quest’anno abbiamo fatto una specie di squadra di famiglia. Alla partenza di Cesenatico c’eravamo io con i miei due figli, mio cognato, il fidanzato di mia figlia e un mio grande amico e compagno di avventure in bici. Ma dirò di più, il prossimo anno vogliamo tornare per fare tutti il percorso lungo. Questa volta qualcuno era alla sua prima esperienza e ha preferito limitarsi al corto».

Rinaldi
La “famiglia Rinaldi” alla partenza della Nove Colli 2024

Mentre, parlando di qual è la Gran Fondo a cui vanta più partecipazioni, la risposta è stata la Granfondo Internazionale Laigueglia… la motivazione?: «Semplice è il primo appuntamento della stagione e io all’apertura dell’anno non manco mai. In più ha un bel percorso, correre in vista mare ha sempre il suo fascino».

Non solo New York, ma anche Barcellona è stata meta di corse per l’amatore lombardo: «Qualche anno fa ho preso parte anche alla Gran Fondo di Barcellona, ma se mi chiedi che differenze ho trovato con le nostre te ne dico solo una: lì parlano spagnolo. Nulla di più. All’Italia non manca niente, anzi in questo campo siano anche tanto più avanti rispetto a molti altri altri Paesi».

Ramon, avendo già concluso sei prove del nostro circuito, si è assicurato il premio di Prestigioso 2024. Per lui si tratta della prima volta e la dedica è speciale: «Lo scorso 2023 ottobre è venuto a mancare a soli 62 anno un caro compagno di pedalate, morto a causa di un male incurabile allo stomaco. Fino a poco prima stava bene, a luglio aveva fatto un viaggio in bici da casa nostra a Sanremo e ritorno. La disgrazia mi ha colpito molto e mi sono detto: “Voglio fare qualcosa di importante”. Qualche giorno dopo leggo la rivista mensile di Cicloturismo, a cui da qualche anno sono abbonato, e dico: “Guarda un po’ i Prestigiosi. Con sei gare concluse ce ne sono diversi, con sette qualcuno meno, con otto pochi e con nove manifestazioni neanche uno. Così ho deciso che quest’anno voglio mettere lì il mio nome in quella casella, ma soprattutto voglio arrivare a quota nove correndo solo Gran Fondo di diritto».

Rinaldi
Foto di squadra della Trealbe alla Pedalando coi Campioni 2022, squadra di cui fa parte l’ex professionista Silvio Milani (secondo da destra)

Come molti nostri lettori, il 55enne bergamasco non è solo un amante delle corse, ma anche dei viaggi in giro per l’Italia: «Tengo a ringraziarvi perché la vostra rivista è una delle più complete nel settore. A me piace molto leggervi perché sapete coniugare la descrizione dei percorsi dalle Gran Fondo e il racconto delle manifestazioni, a pezzi che stimolano e suggeriscono bellissimi viaggi da fare in bici. Per esempio, ho seguito i vostri consigli sulle cicloturistiche che passano per i borghi del centro-sud d’Italia. Ad agosto, con due/tre amici, abbiamo in programma di girare l’Abruzzo da Campo Imperatore, scendendo sui Trabocchi fino alla ciclabile proprio come suggerivate voi nella rivista. Prima, però, sono stato anche in Campania e nelle Marche».

In chiusura Ramon ci lascia con una grande ambizione per il prossimo anno, che sa di promessa: «Nel 2025 voglio provare a fare tutte e 14 le prove del Prestigio».